Cucina Nutrizione

Rejuvelac

Gli alimenti fermentati rientrano in assoluto tra i miei cibi preferiti: mi piace prepararli, mi piace comprarli, mi piace mangiarli e mi piace curarli, in quanto, se vivi, hanno bisogno di essere seguiti durante la loro vita.

Tra gli alimenti fermentati che meno apprezzo a livello gustativo, ma che trovano grandissimo utilizzo nella mia cucina, ci sono le bevande: ritroviamo il kefir d’acqua, il kombucha, il kvass, spumantini selvaggi, birre selvagge e via dicendo. Oggi ci concentreremo sul rejuvelac.

Il rejuvelac è, appunto, una bevanda fermentata a base di cereali germinati, leggermente frizzantina in quanto debolmente alcolica ed un po’ acidina. Come tutte le bevande fermentate è ricca di microrganismi vivi che possono essere utili ad arricchire la nostra flora batterica. Non amo molto consumarlo tal quale, preferisco utilizzarlo per fermentare altri alimenti, come pane, farinate e formaggi vegetali.

Si inizia scegliendo il cereale, che deve essere integrale, di buona qualità e meglio se biologico, in quanto andremo a sfruttare i naturali microrganismi presenti sulla superficie del cereale stesso. Io ho avuto ottimi risultati con miglio bruno, quinoa, amaranto e riso basmati integrale, ma scegliete quello che più vi piace.
Mettere il cereale a mollo in acqua per circa una notte, poi scolarlo molto bene e metterlo a germinare in un vaso dalla bocca ampia coperto da un tovagliolo di stoffa fissato da un elastico. Assicurarsi che l’ambiente rimanga umido ma non troppo bagnato, evitando ristagni, per scongiurare la comparsa di muffe indesiderate. Bagnare il cereale un paio di volte al giorno e scolare il tutto molto bene. Dopo qualche giorno inizieranno a comparire le prime radichette.

Quando le radichette avranno raggiunto circa un centimetro di lunghezza, riempire il barattolo di acqua declorinata (le proporzioni che uso io sono 100g di cereale secco per un litro di acqua) e lasciare fermentare due giorni: si noterà la comparsa di bollicine, segno di avvenuta fermentazione.

A questo punto la bevanda può essere filtrata e conservata in frigorifero: si può bere tal quale oppure usarla per altre preparazioni. I cereali rimanenti possono essere riutilizzati per una seconda fermentazione in acqua (io utilizzo metà dose di acqua) oppure essere macinati e uniti all’impasto di pane/focacce/polpette.

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