Frullato di felicità

Frullato di felicità
Vicino casa da qualche mese è in piena attività il fantastico mirabolante stupefacente inceneritore del Gerbido (TO).
Che meraviglia eh?!
Quando penso che non possiamo cadere più in basso ecco che viene presa una decisione che nemmeno nei miei peggiori incubi.
Beh, l’inceneritore funziona. Non proprio in piena attività, non proprio a pieno ritmo, non funziona proprio perché…ehm…inizialmente si è allagato e poi ha sforato la soglia di emissioni massime. Quindi ecco, è spesso spento, così ogni volta che si riaccende è una botta in più.
“Però d’altronde l’alternativa qual è? Finire con la monnezza per strada?”
Quando qualcuno mi fa un’osservazione del genere penso che dovremmo solo estinguerci tutti.
Tipo ridurre gli acquisti prima di tutto (serve tutta la roba che si ha in casa?), ridurre gli imballaggi (ora fanno anche i formati grandi di qualunque cosa, anche se esistono ancora quelle fastidiosissime monoporzioni), autoprodurre.
Per chi non è così evoluto da avere l’inceneritore (ovviamente sono ironica), può farsi un giro in discarica.
Simona e Angelo (poracci) sono andati a farsi un giro al Civeta, la discarica di Cupello, che raccoglie i rifiuti di tutta la zona di Vasto.
Beh questo è il risultato.
Sono riusciti a rendere bella pure una discarica.
Detto ciò: un rifiuto diventa tale nel momento in cui viene prodotto.
Qui è dove finiscono ad esempio le bottiglie di plastica. E sì, si possono riciclare, ma con dispendio di energia. Non sarebbe più semplice non comprarle affatto?
In tutto questo, ultimamente mi sto rendendo conto dell’enorme quantità di rifiuti organici.
La quantità di roba gettata nei cassonetti a fine giornata da mercatari e supermercatari è inquietante.
Basta farsi un giro a fine giornata tra i banchi per rendersi conto. Beh io con la mia faccia come il culo 🙂 sono andata a chiedere delle banane.
Non voglio finanziare il commercio di prodotti non italiani e coltivati sfruttando lavoratori/territori, MA adoro le banane. Quindi a parte rubarle a casa di chi mi invita (non fatemi trovare banane!!!divento cleptomane!!!) l’unico modo in cui mi sento tranquilla è chiederle ai mercatari a fine giornata. Poi, possiamo discutere eoni sui pesticidi contenuti, che è meglio coltivarsi la roba da sé, che è meglio prevalere il bio e l’equosolidale, che frutta e verdura non sono così buone. Quando lo spreco sarà ridotto a zero allora cambierò idea 🙂
Ma oggi SUPERMEGAFRULLATOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Per me questo frullato (che poi è un gelato) ha il sapore della felicità. Cosa c’è di più buono del gelato alla banana?
Me lo faceva sempre mia mamma quando ero piccina, ed avevamo una gelatiera manuale piccina piccina che io giravo con le mie manine piccine e grassocce.
Ovviamente questa non è una ricetta, non ci vuole una scienza a congelare la frutta e frullarla, solo va tagliata a pezzi prima di congelarla 🙂
I cubetti/rondelle vanno poi frullate con un goccino d’acqua, finché non si crea una consistenza cremosa. Una consistenza magnificamente cremosa.
Va consumato in tempo zero, perché si squaglia nello stesso tempo.
Io ho aggiunto delle noci tritate per avere una merenda supersuperzozza 😀
Dott.sa Cristina Mondello - Biologa Nutrizionista