Piadine colorate
Piadine colorate
Chi mi conosce ormai sa quanto ami i colori del cibo, sia dal punto di vista chimico che della salute.
Ho deciso quindi di provare a colorare gli impasti dei miei panificati con verdure particolarmente pigmentate, prima fra tutti la barbabietola. In questo caso ho usato il succo, va bene sia quello comprato in bottiglie che l’estratto che fate a casa; in alternativa potete cuocere a vapore le barbabietole, frullarle ed usarle per impastare la farina.
Questo impasto lo trovo estremamente versatile perché con pochi accorgimenti si può trasformare in un piatto diverso:
– farina + succo/frullato di barbabietole + patate = gnocchi
– farina + 70% succo/frullato di barbabietole + pasta madre = pane e panini (ad esempio sono bellissimi quelli cotti a vapore)
– farina + 70% succo/frullato di barbabietole + pasta madre + olio = focaccia
– farina + 50% succo/frullato di barbabietole + pasta madre/siero di kefir/bicarbonato + olio = piadine
Oggi vi lascio la ricetta delle piadine, ma potete tranquillamente provare qualunque combinazione sovracitata, non vi assicuro risultati perfetti, ma colore e sapore sì.
Dunque, per queste piadine ho impastato
100g di semola rimacinata di grano duro,
100g di farina di grano tenero tipo 1,
100ml di succo di barbabietola,
2 cucchiai di pasta madre,
1 cucchiaio di olio evo,
3 g di sale.
Ho usato la pasta madre per dare più sofficità all’impasto, ma va benissimo usare un siero di un fermentato o anche un pizzico di bicarbonato. Ho impastato bene per circa 10 minuti, ho lasciato riposare un’oretta (se riposa di più è anche meglio, soprattutto se usate la pasta madre), poi ho diviso l’impasto in due parti e ho steso le piadine.
Stendete l’impasto piuttosto sottile (meno di mezzo centimetro) ma non deve essere sottilissimo altrimenti una volta cotto diventa cartone. Ho cotto in padella antiaderente già calda pochi minuti per lato a fiamma viva: spesso vi lamentate delle consistenza rigida e asciutta delle vostre piadine, provate a cuocerle di meno e a fuoco più alto. Una volta cotte le ho conservate avvolte in un telo così da mantenere l’umidità.
Sono ottime sia creme spalmabili dolci che salate, sia per un pranzo veloce che per una colazione sostanziosa.
Dott.sa Cristina Mondello - Biologa Nutrizionista