Sfegatelli

Sfegatelli
Le tante cose (bah tante…diciamo sopra la media) che so sugli animali me le ha insegnate Laura.
A me gli animali piacciono eh, però diciamo che non passerei più di un’ora al giorno a parlarne…ecco, con Laura questo non accade. Almeno però mi insegna cose che poi posso sfruttare a mio vantaggio 🙂
Ad esempio, l’ultima cosa che mi ha detto riguarda il fegato.
Si usa spesso l’espressione “avere fegato” quando una persona è molto coraggiosa oppure “non hai fegato” per dire che è codarda.
Ecco, il fegato è dove si accumula il glicogeno, ossia glucosio che così viene immagazzinato per essere utilizzato per la respirazione cellulare per produrre energia.
Quindi avere un fegato grosso significa essere forti, energetici, attivi. Infatti la prima cosa che fanno i predatori (ossia i carnivori, quello che noi esseri umani NON siamo) quando sventrano la preda è mangiarne il fegato, perché appunto ricco di zuccheri e quindi ricco di energia.
Ahah.
Non vorrei dilungarmi più del dovuto in quest’analisi spiccia sul fatto di avere o meno del fegato. Solo: affrontare gli eventi della vita, affrontare le persone, affrontare se stessi non è il male. Dedicatevici ogni tanto.
Quand’ero piccola mia mamma mi costringeva a mangiare il fegato di non ricordo quale povera vita (perché ricco di ferro, molto meglio lenticchie e limone!!) e me lo preparava più o meno così.
Ho preparato del seitan. Io ho usato la polverina magica, ovvero il glutine in polvere, acquistato comunitariamente così da risparmiare parecchio.
Per 3-4 porzioni ho impastato una tazza di glutine, un cucchiaio di farina 0 e uno di farina di ceci, semi di finocchio tostati e pestati, un cucchiaino di dado granulare autoprodotto e acqua qb. Ho usato farina 0 e farina di ceci per togliere un po’ di gommosità al seitan, invece se lo si prepara invece partendo dalla farina di frumento non è necessario.
Ho portato a bollore abbondantissimo brodo (lui ne assorbe parecchio e poi se lo si conserva in frigorifero necessita di essere immerso nel suo brodo di cottura, che poi servirà anche per la successiva ri-cottura) e ci ho buttato dentro il mio poco lavorato seitan. Ha cotto mezzora, l’ho scolato, tagliato a fette ci circa un cm e le ho ributtate dentro per altre 10 minuti.
Intanto ho tagliato una grossa grossa grossa cipolla rossa a fette. L’ho fatta stufare in padella con un filino d’olio e il brodo di cottura finché non si ammorbidisce bene. Ho preso le fette di seitan (che nel frattempo si sono cotte) e le ho buttate in padella con le cipolle.
Ho aggiustato di sale, ci ho messo mezzo cucchiaino di senape forte in polvere (è diventata la mia mania del momento) e ho fatto insaporire per 5-10 minuti.
Ho finito poi a fuoco spento con un filo d’olio a crudo.
Dott.sa Cristina Mondello - Biologa Nutrizionista